Il nostro glossario: Cane!
- Giulia Ferrara
- 30 gen 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Scusate per l'assenza negli ultimi giorni. Abbiamo avuto problemi amministrativi interni (mancanza di personale). Eccoci di nuovo qua con una nuova puntata del glossario.
Buongiorno carissimi βροτοὶ! Sappiamo che voi umili mortali siete soliti scambiarvi aspre parole. Vi è mai capitato di ricevere un insulto senza sapere come rispondere? Fortunatamente il nostro blog fornisce guide pratiche per qualunque cosa... (N.d.A. questo articolo non contiene scurrilità di alcun genere ed è adatto ad un pubblico di età 0-∞!).
NOTA LEGALE: IGNORATE L'AUTORE, QUESTO CONTENUTO NON È DESTINATO AI BAMBINI. AI NOSTRI AUTORI PIACE METTERE IL NOSTRO BLOG IN SCOMODE SITUAZIONI LEGALI.
CANE!: In latino l'imperativo di cantare è "cane!" (cioè, canta!). Quindi, la prossima volta che qualcuno vi insulterà gridandovi: "Cane!", rispondetegli: "Ma io non so cantare!".
P.S. Mannaggia a Virgilio e al suo "Arma virumque cano"! Peggio dei motivetti estivi: una volta che vi è entrato in testa non vi abbandona più!
Altra curiosità: perché riconosciamo nel cane un grande esempio di fedeltà e allo stesso tempo usiamo come insulto “cane!”?
Non stupiamoci! Non siamo i soli: questo paradosso ha radici molto antiche. Pensiamo alla civiltà greca: se Omero ci parla del cane Argo che aspettò il suo padrone Odisseo (il nostro Ulisse!) per vent’anni e solo quando lo ebbe visto “il fato della nera morte lo colse”, è sempre l’antico cantore che ad Achille mette in bocca tali parole ingiuriose contro l’Atride Agamennone: “Sfrontatissimo, faccia di cane e danno dei Troiani”, e ancora: “Ubriacone dallo sguardo di un cane, ma dal di cuore di un cervo!”. In questo caso il cane non è considerato come il fedele amico dell’uomo (lo avrete ben inteso) ma come un animale sfrontato e privo di ritegno. E così, quando Elena riserva a se stessa le parole “faccia di cagna”, non si sta paragonando alla fedelissima cagnolina Maira (che, trovato il cadavere del padrone Icario e perduta anche la figlia di lui Erigone che era morta impiccata, si gettò a sua volta in un pozzo); bensì la nostra donna “dal lungo peplo e dalla bella chioma” si riferisce alla cagna adulatrice, spudorata e inaffidabile.
Comments